Inflazione, le spese che gli italiani hanno tagliato di più dopo i rincari

Quali consumi tagliano le famiglie a causa dell’inflazione: ecco il peso degli aumenti sulle scelte di spesa degli italiani

Le famiglie italiane sono ancora alle prese con l’inflazione nonostante gli indici di riferimento siano in rallentamento. Purtroppo l’esperienza diretta delle famiglie smentisce i dati statistici e il potere d’acquisto di salari e stipendi è sempre più ridotto. C’è poi da considerare che l’avvio delle stagione fredda con l’utilizzo dei sistemi di riscaldamento, spinge i consumatori a spese ancora più oculate.

donna guarda portafoglio
Inflazione, le spese che gli italiani hanno tagliato di più dopo i rincari – sacromontedighiffa.it

In generale si può dire che i consumi sono in calo a fronte dell’aumento delle spese che affrontano le famiglie. Significa che le famiglie sono più attente a ciò che acquistano e alle loro abitudini. Vediamo dove la contrazione delle spese appare più marcata.

Il peso dell’inflazione sulle abitudini di spesa

Tra i settori che maggiormente risentono di questa contrazione dei consumi c’è quello connesso alla ristorazione e al mercato Food & Beverage (cibo e bevande), in genere. Gli taliani infatti consumano sempre meno fuori casa per pasti e bevande, scegliendo prodotti più economici e in quantità minore.

vassio con bevande
Il peso dell’inflazione sulle abitudini di spesa – sacromontedighiffa.it

Questa tendenza si conferma con l’analisi dei prodotti alimentari e delle bevande consegnare a bar e a ristoranti nei primi dell’anno in corso. Tutto il settore, dopo la ripresa del periodo post covid, sta attraversando un momento poco brillante che dura dalla fine del 2023. All’inflazione, con i rincari di molti prodotti, si aggiunge il calo dell’indice di fiducia dei consumatori, sempre meno propensi a spendere.

Quindi a fronte di una forte riduzione del potere d’acquisto si registra una decisa riduzione dei consumi anche nel settore del Cash & Carry (paga e porta via) pari al 6,9%. In calo anche i dati del consumo domestico, mentre va meglio per i distributori di hotel, ristoranti e bar. La distribuzione verso gli esercizi commerciali tenta di frenare calo dei consumi, calmierando i prezzi dei listini, ma con risultati che non cambiano la tendenza a un consumo più attento.

Si confermano quindi delle modifiche nelle abitudini dei consumatori che si orientano per prodotti più economici e in minor quantità. Esemplare il cambiamento nel settore dei liquori, del vino e delle bollicine con la domanda di prodotti meno cari. Questa modifica indica un’inversione di tendenza notevole, considerando che proprio le bevande alcoliche avevano spinto per la ripresa del settore Food & Beverage.

Quindi consumatori sono più parsimoniosi scegliendo dosi minori, con una contrazione dei pasti fuori casa, dove la colazione è quella che va meglio. Resistono le offerte take away e i ristoranti sotto i 40 euro, peggio i bar per la saturazione dell’offerta. Quindi nuove abitudini con meno cibi e bevande per gli italiani fuori casa.

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