Sintomi della cosiddetta influenza australiana, il virus che sta facendo parlare di sé. Quando è necessario preoccuparsi.
In questo periodo, con il freddo che comincia a farsi sentire, è in arrivo la classica epidemia di influenza stagionale che mette a riposo milioni di italiani ogni anno. All’influenza si aggiungono una serie di virus parainfluenzali che colpiscono l’apparato respiratorio provocando malanni e fastidi largamente diffusi.
Quest’anno a destare molta preoccupazione è la cosiddetta influenza australiana, causata dal virus A/H3N2. L’appellativo deriva dalla prima manifestazione della malattia proprio nell’emisfero australe dove la stagione invernale arriva in anticipo e dove ha mostrato una particolare virulenza e capacità di superare le barriere immunitarie dell’organismo, rispetto all’epidemia dello scorso anno. Ma occorre davvero preoccuparsi? Vediamo i sintomi della malattia.
Influenza australiana, i segnali della nuova epidemia
I sintomi del virus dell’influenza australiana sono simili a quelli provocati da quello dell’influenza stagionale (H1N1). Quindi non è semplice distinguerli. Febbre alta o molto alta (fino a 40°), tosse secca, naso congestionato che cola, dolori muscolari, articolari e ossei. Possono manifestarsi altri sintomi abbastanza classici: mal di testa, ma di gola, spossatezza, brividi, inappetenza e pr i bambini anche sintomi gastrointestinali (vomito, diarrea, nausea).
Ma la preoccupazione maggiore è per le complicazioni ai polmoni, ai bronchi, alle orecchie. C’è da dire che le complicanze colpiscono nella maggior parte dei casi i soggetti più fragili a partire dagli anziani e da quanti sono affetti da malattie immunodepressive, diabete, malattie dell’apparato cardiovascolare. In alcuni casi, ma non comunemente, il virus A/H3N2 può portare problemi all’apparato neurologico.
I sintomi neurologici più diffusi sono mal di testa e vertigini, ma sono segnalati anche encefaliti e meningiti, confusione mentale e disturbi convulsivi. Un quadro che apparentemente può suscitare delle preoccupazioni. Ma la momento non ci sono veri segnali pericolo. Con la circolazione maggiore del virus sale la probabilità di imbattersi in sintomi più gravi, ma soprattutto per le persone più fragili o immunodepresse.
Perciò bisogna fare attenzione ai sintomi e rivolgersi al medico. Le precauzioni sono le stesse di sempre: lavarsi bene le mani, coprirsi la bocca per tossire e starnutire, in caso di sintomi non avvicinarsi ad anziani o soggetti fragili, arieggiare gli ambienti dove si trascorre molto tempo e vaccinarsi contro l’influenza, soprattutto i soggetti a rischio. Il vaccino attuale si è dimostrato efficace anche per la variante australiana.
Per concludere bisogna ribadire che al momento non è nemmeno certo che l’influenza australiana sia arrivata nel nostro Paese, come ha ricordato anche il Ministero della Salute. Questo per ridimensionare gli allarmismi, pur rimanendo vigili.