Quale tipologia di latte è consigliato consumare per un’alimentazione sana ed equilibrata. Scremato o parzialmente scremato, cosa preferire.
In un’alimentazione salubre, il latte può occupare uno spazio preciso a meno che non siano presenti problemi di intolleranza o addirittura allergia. Il latte è un alimento completo adatto in particolare per i bambini, ma che può trovare spazio anche nella dieta di un adulto, se consumato con attenzione.
Il latte contiene diversi nutrienti di rilevo tra cui vitamine, zuccheri e proteine molto utili all’organismo umano. Tuttavia in commercio esistono diverse tipologie di questo alimento e non tutte presentato le stesse proprietà organolettiche. Facciamo una breve panoramica su questo importante aimento.
Come accennato, in commercio esistono diverse tipologia di latte con origini, contenuti, lavorazioni assai diversi, tanto da offrire al consumatore dei prodotti molto diversi per proprietà e prezzi. Limitiamoci alla scelta tra latte scremato e parzialmente scremato.
Questa differenziazione del latte vaccino dipende dal contenuto di grassi: il latte intero contiene circa il 3,5% di grassi, il parzialmente scremato tra l’1,5 e l’1,8% e lo scremato meno dello 0,3%. Il processo di scrematura avviene dopo la mungitura con una centrifugazione ad altissima velocità. In questo modo la componente lipidica (grassa) si separa dall’acqua e i prodotti ottenuti (latte magro e panna) si miscelano per avere il prodotto finale con la percentuale di grassi desiderata.
Il latte parzialmente scremato è ricco di nutrienti con una bassa densità energetica: circa 46 kilocalorie (kacl) per 100 grammi di prodotto. I principi nutritivi contenuti nel latte parzialmente scremato sono identici a quelli dell’intero, ma in quantità inferiori. Ci sono proteine, zuccheri (in massima parte lattosio), vitamine (specialmente A, B e D) e minerali (fosforo e calcio).
Il parzialmente scremato è indicato con l’ipertensione, con studi che dimostrato una proporzione inversa tra pressione arteriosa e assunzione di calcio. Infatti il parzialmente scremato resta ricco di calcio e povero di sodio e grassi saturi. Vediamo ora il latte scremato che si produce allo stesso modo delle altre tipologie, ma alla conclusione del processo non avviene l’aggiunta della parte grassa.
Il contenuto di carboidrati e proteine è simile alle altre tipologie, ma ha un contenuto più basso di vitamina D, liposolubile e ridotto con il processo di scrematura. Per 100 grammi di prodotto si ha una quantità di circa 36 kcal. Il latte scremato ha un ridotto contenuto di grassi saturi, è indicato per il controllo del peso ed risulta facilmente digeribile.
Non ci sono differenze sostanziali dal punto di vista calorico, ma lo scremato si fa preferire nelle diete che indicato basso contenuto di grassi saturi o per l’ipercolesterolemia. L’apporto di vitamina D è però irrisorio e non è indicato per chi necessita di questo minerale. La scelta tra le due tipologie dipende quindi dalle condizioni di salute e dalle esigenze del consumatore, inserendo l’alimento in una dieta completa.
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